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DAX, c’è tensione oltre 18500 punti. Dalla BCE può arrivare la spinta

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Le mosse delle banche centrali sono il vero driver per gli investitori. Così l’indice tedesco potrebbe arrivare a 19mila

Si è chiusa una settimana interlocutoria per il DAX, nel senso che la variazione da un venerdì all’altro è sostanzialmente nulla.
Resta però il fatto che durante i giorni scorsi l’indice tedesco prima è scivolato sui minimi di inizio maggio, ma poi ha recuperato terreno chiudendo a 18.693, a portata di record.

L’andamento dei mercati è stato orientato dai risultati trimestrali, ma soprattutto dalle prospettive riguardo alle prossime mosse delle banche centrali. Di recente la prospettiva di tagli dei tassi ha fatto da motore al rally azionario, ma gli scenari sono ancora incerti.

Dalla BCE è arrivato un segnale di cautela riguardo a ciò che succederà dopo giugno (quando è certo che verrà fatto il primo taglio al costo del denaro), perché sembra sempre più probabile che le manovre accomodanti procederanno più lentamente del previsto.
Discorso analogo negli USA, dove c’è chi dubita anche che la FED possa tagliare i tassi a settembre.

Intanto sotto l’aspetto tecnico, il DAX conferma la forte tensione tra rialzisti e ribassisti attorno ai prezzi attuali.
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Infatti come vediamo sulla piattaforma di investimento , si sta ripetendo l’esatto copione visto qualche settimana fa, quando il principale indice tedesco raggiunse i 18800 punti: anche questa volta dopo aver centrato l’obiettivo c’è una lieve correzione, che potrebbe avere supporto anche questa volta sulla Ema50.

Per arrivare alla soglia dei 19.000 punti, psicologicamente importantissima, servirà però uno slancio più robusto. Come detto, potrebbe arrivare nel caso in cui la BCE decidesse di mostrare un approccio più dovish in vista dei prossimi mesi.

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