Negli ultimi mesi il titolo E.ON è stato un asset destinato agli investitori dal “sangue freddo”, perchè il suo andamento altalenante ha talvolta esaltato e talvolta spaventato, ma chi ha avuto la capacità di saper aspettare ha sempre avuto ragione, visto che ha guadagnato il 4% nell’ultimo mese, il 6% se consideriamo l’ultimo trimestre e il 10% negli ultimi 6 mesi.
Anche per questo la recente correzione potrebbe offrire una interessante opportunità di ingresso agli investitori.
L’ultima trimestrale di EON ha soddisfatto i mercati, evidenziando che la strategia di crescita trainata dagli investimenti sta funzionando.
Nonostante il settore energetico abbia subito un brusco contraccolpo per il calo dei prezzi dell’energia, EON ha ottenuto un utile Ebitda analogo a quello dell’anno scorso, e lo stesso vale per l’utile netto consolidato rettificato (poco più di 1 miliardo di euro).
L’utilities tedesca pagherà un dividendo di 53 centesimi per azione, in aumento del 4% rispetto ai 51 centesimi di un anno fa. Si tratta del nono aumentato di dividendo consecutivo (e intende continuare a farlo fino al 5% annuo entro il 2028).
Per l’intero anno, Eon vuole raggiungere un utile Ebitda leggermente inferiore (4%) rispetto al 2023, ma va ricordato che all’epoca ebbe un effetto positivo sui conti il fatto che Eon trasferì sui clienti l’aumento dei prezzi dell’energia causato dalla guerra in Ucraina.
Un fattore positivo è l’ormai imminente taglio dei tassi di interesse da parte della BCE, visto che i costi di finanziamento elevati penalizzano il comparto dell’energia, che è tipicamente ad alta intensità di capitale.
Dal punto di vista tecnico, l’ultima correzione ha riportato ha riportato il titolo EON nel range laterale tra 11,60 e 12,8 euro, dopo la fuga in avanti avvenuta ad aprile fino ai massimi pluriennali.
Come vediamo sulla piattaforma di investimento , la recente correzione si è fermata sul 38.2 Fibonacci, i cui livelli stanno dimostrando un’eccellente affidabilità.
Per questo il primo target al rialzo possiamo vederlo su quota 12,7 (ossia sul livello 23.6 Fibonacci). Sarà tuttavia importante lasciarsi alle spalle la EMA50, testata di recente.
Al ribasso un solido cuscinetto è fornito dalla Ema200, che transita sul livello psicologico di 12 euro.
Gli analisti continuano a nutrire fiducia. La grande banca svizzera UBS ha lasciato il target di prezzo di 16 euro, la statunitense Bernstein Research ha un obiettivo di 14 euro. Deutsche Bank Research fissa l’obiettivo a 15 euro, mentre la banca d’investimento americana Goldman Sachs ha indicato un target a medio termine di 17 euro. Più cauta la banca canadese RBC: target 12.75.