E’ un momento estremamente importante per il titolo TUI, che potrebbe superare la fase di consolidamento vissuta in Primavera, spingendosi verso la soglia psicologica degli 8 euro.
Due fattori potrebbero dare slancio al prezzo: la recente insolvenza del concorrente FTI e il ritorno all’MDax.
A inizio giugno FTI, terzo tour operator europeo, ha dichiarato fallimento presso il tribunale distrettuale di Monaco. Si tratta della più grande battuta d’arresto per il settore dopo il fallimento di Thomas Cook nel 2019.
Questo comporterà una riorganizzazione del mercato, perché la gente comunque viaggerà (e nel complesso il mercato dei viaggi sta andando bene) e dovrà cercare altre aziende cui rivolgersi.
La torta di un miliardo di dollari verrà divisa tra gli altri organizzatori, e ne potrebbero trarre vantaggio concorrenti come Tui e DER Touristik.
TUI si sta già riposizionando: ha annunciato che amplierà la propria offerta, fornirà sconti ai clienti e temporaneamente rinuncerà agli acconti. Inoltre i primi albergatori precedentemente sotto contratto con la FTI hanno già contattato Tui.
Tutto questo avviene mentre TUI già stava vivendo un periodo molto positivo. Nell’ultimo anno finanziario il gruppo ha infatti registrato un aumento significativo del numero di prenotazioni, delle vendite e dei profitti. Le prenotazioni per l’estate sono già ben al di sopra del livello dell’anno precedente.
Sotto il profilo tecnico, TUI si trova ad affrontare una fase molto importante, perché viaggia a ridosso della EMA200, che definisce le prospettive a medio/lungo periodo.
Come vediamo sulla piattaforma di investimento , in caso di superamento di questo livello, potremmo assistere al test della resistenza statica a 7,37, ultimo ostacolo prima di andare ad aggredire i massimi annuali a quota 8,00.
In caso di ribasso, c’è la Ema50 a fungere da supporto dinamico.
Secondo diversi analisti, le prospettive sono comunque molto incoraggianti, visto che la valutazione del titolo TUI è nettamente inferiore alla media storica.
