Il sussulto avuto nel mese di aprile non ha avuto seguito, e il titolo VARTA sembra aver imboccato di nuovo la via della discesa, che qualche settimana fa l’aveva portato al minimo storico di 7,65 euro.
Come se non bastasse il lungo trend discendente cominciato nel 2021 (quando valeva ben 180 euro), il prezzo è dimezzato anche nell’anno in corso, spingendo chi fa trading CFD a investire sul ribasso.
Di recente l’azienda ha dovuto ammettere che il progetto di ristrutturazione non è più sufficiente. La difficile situazione finanziaria e le limitate opportunità a breve termine per migliorare il flusso di cassa operativo, potrebbero costringere Varta a chiedere ulteriori finanziamenti esterni.
La situazione opaca attorno a Varta gli è costata anche l’inclusione nell’indice SDax (quello di piccole dimensioni), per via della mancata pubblicazione in tempo della relazione finanziaria annuale certificata. A metà marzo l’azienda ha annunciato che non avrebbe potuto farlo prima del 30 aprile a causa dell’attacco hacker reso pubblico il 13 febbraio (le cui conseguenze economiche non sono mai state stimate con precisione).
Al nuovo CEO Michael Ostermann, nominato a maggio, toccherà una brutta gratta da pelare, perché l’azienda ha subito un contraccolpo durissimo dopo la pandemia, che ha provocato un crollo della domanda di elettronica di consumo, aggravata dagli elevati costi dell’energia e dalla forte concorrenza dei produttori asiatici.
Finora non sono bastati ne’ un aumento di capitale, ne’ un piano di ristrutturazione concordato con le banche, ne’ i massicci tagli di posti di lavoro.
Sotto il profilo tecnico, lo scatto durante il mese di aprile si è scontrato con la Ema50, che ha agito da resistenza dinamica respingendo per due volte i tentativi di risalita del prezzo.
Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il prezzo si trova adesso in una specie di “area di mezzo”, delimitata da una parte dal minimo storico di 7,65 euro, e dall’altra dal massimo primaverile verso 12,4. L’indicatore RSI è asai vicino alla zona di ipervenduto, e questo può far sperare in un rimbalzo del prezzo.
E’ chiaro che lo scenario di VARTA non è affatto semplice, e anche gli analisti hanno abbassato gli obiettivi di prezzo suggerendo di vendere. Warburg Research ad esempio vede un target a 12 mesi di 8 euro.