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KNORR-BREMSE, la correzione può finire sulla Ema50. Obiettivo 75 euro?

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Gli affari continuano ad andare forte: gli aumenti dei prezzi e la riduzione dei costi hanno portato ad un significativo aumento della redditività

Dopo aver lottato duramente per mettere il muso oltre la soglia dei 70 euro, il produttore di freni Knorr-Bremse adesso cerca di consolidarsi oltre questa soglia, sfruttando il vento favorevole che arriva dai risultati (positivi) del suo business, e che gli ha consentito di guadagnare oltre il 20% quest’anno.

Knoor-Bremse ha infatti cominciato l’anno con un elevato portafoglio ordini, superando le aspettative, e un aumento del fatturato del 3,5% (a 1,97 miliardi), specialmente nell’attività ferroviaria (più blando è stato invece l’andamento nel settore dei veicoli commerciali).

Inoltre la perdita di attività ad alto margine in Cina e Russia è ormai stata digerita. Allo scenario complessivo va aggiunto anche il recente ingresso di Knorr Bremse nel business delle tecnologie di segnalazione, grazie all’acquisizione diuna divisione specializzata in Nord America dal produttore di veicoli ferroviari Alstom.

Gli aumenti dei prezzi e la riduzione dei costi hanno portato ad un significativo aumento della redditività. L’utile EBIT è aumentato del 24% a 238 milioni di euro, mentre i profitti sono cresciuti di un quinto a 159,1 milioni di euro. Ne hanno beneficiato anche per gli azionisti, che avranno di un dividendo più elevato del 13%.
Tutto questo ha spinto l’azienda a confermare le previsioni annuali per l’intero 2024.

Sotto il profilo tecnico, il forte impulso innescato a febbraio dalla “croce d’oro” (la Ema50 che sale oltre la Ema200) sembra essersi attenuato, perché come vediamo sulla piattaforma di investimento nelle ultime settimane c’è stata una piccola correzione.

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(Fonte grafica: piattaforma di investimento )

La marcia indietro finora ha trovato un forte ostacolo sulla Ema50 in qualità di supporto dinamico, che ha già rimbalzato diverse volte il prezzo. Proprio il test della media mobile è uno spartiacque importante per il futuro, perché può significare lo slancio per tornare verso i 75 euro, oppure l’ulteriore discesa. A quel punto il supporto più immediato è il livello psicologico di 70 euro, e più già quello su quota 67.

La posizione degli analisti rispetto Knorr-Bremse è contrastata. Mentre la banca svizzera UBS ha messo un obiettivo di 86 euro a medio termine, JPMorgan l’ha fissato su quota 85 euro, e Jefferies lo vede a 72 euro. Berenberg consiglia il titolo con un target di 80 euro. Ma c’è anche chi come Barclays è molto scettico, tanto da vedere un ribasso fino anche a 50 euro.

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