Dopo aver corso in modo feroce fino a marzo, Daimler Truck ha imboccato la via della discesa ripida, perdendo circa il 25% in questo lasso di tempo.
La spiegazione di questo brusco cambio di rotta l’ha data proprio il capo dell’azienda Martin Daum, durante l’ultima assemblea generale: ‘il clima economico sta peggiorando notevolmente, perché la domanda si sta normalizzando“. Dopo un anno record, il produttore di veicoli commerciali ha frenato.
Eppure il primo trimestre, nonostante il calo delle vendite, si è chiuso bene. Il fatturato di è stato leggermente superiore all’anno precedente, mentre l’utile prima degli interessi e delle tasse è aumentato del 4%.
Inoltre ha confermato i piani di crescita, che avranno il loro fulcro nel passaggio dai veicoli convenzionali a quelli a zero emissioni. L’undicesima linea di prodotti completamente elettrici entrerà in produzione in serie alla fine del 2024, e inoltre in programma c’è l’apertura della prima fabbrica di celle per batterie (in Mississippi) nel 2027.
Tuttavia i venti contrari in Europa stanno aumentando. Come abbiamo già detto c’è stato un forte calo delle vendite (gli autocarri segnano -4%), perché dopo la pandemia i clienti hanno ordinato molto per compensare la domanda repressa causata dalle perdite di produzione, ma questo slancio si è attenuato.
A questo si aggiunge l’andamento deludente del mercato asiatico, già non particolarmente redditizio, mentre marcia bene il mercato più redditizio, il Nord America, dove il margine operativo di è aumentato di quasi un punto percentuale.
Dal punto di vista tecnico, siamo in una fase molto delicata per , perché il recente calo ha portato il prezzo sulla Ema200.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
L’attuale test della media mobile è uno spartiacque per il prossimo futuro, perché se dovesse fallire questo test, Daimler Truck potrebbe scivolare sul supporto a quota 30 euro circa, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento .
Un rialzo invece spingerebbe Daimler verso il successivo test, stavolta sulla Ema50, che sarebbe l’ultimo ostacolo prima di riavvicinarsi verso la soglia dei 40 euro.
Nonostante l’attuale scenario negativo, gli analisti sono generalmente molto ottimisti. Secondo JP Morgan e Jefferies il titolo a medio termine potrebbe arrivare a 56 euro. Ancora più in là si spinge la banca canadese RBC, che ha alzato il target a 61. Goldman Sachs è più cauta, con un obiettivo di 46 euro, mentre Barclays lo fissa a 55 euro.