Ad aprile, parlando di Hannover Ruck, ci chiedevamo se il rally durato mesi sarebbe potuto proseguire ancora. C’erano segnali di allerta che indicavano un raffreddamento del mercato. Quei segnali hanno avuto conferma, tuttavia superata la fase critica tra fine marzo e metà aprile, il prezzo è rimasto stabile nel range 225-237.
E’ in atto quindi una fase di consolidamento.
Anche se a livello operativo Hannover Re ha mostrato dati trimestrali in forte crescita, sta pagando diversi fattori che stanno colpendo l’intero settore assicurativo negli ultimi mesi.
Anzitutto l’incertezza sul fronte delle banche centrali, il cui programma di taglio ai tassi di interesse non è ancora chiaro. La BCE ne ha fatto uno ma non si sa quando lo ripeterà, mentre la FED ancora deve cominciare.
L’impatto maggiore deriva però dagli eventi atmosferici. Prima ci sono state le inondazioni che hanno causato ingenti danni nella Germania meridionale (con richieste di risarcimenti danni per miliardi), e più di recente l’avvio della stagione degli uragani in American (quello Beryl è stato classificato come di massima potenza).
In teoria, questo problema potrebbe diventare un fattore positivo in futuro, perché proprio la frequenza e la violenza di tali fenomeni atmosferici, ha accelerato il dibattito sulla obbligatorietà di una copertura assicurativa contro i rischi naturali.
Ci sono poi preoccupazioni tecniche dietro questo periodo fiacco. I titoli del settore assicurativo hanno accumulato utili contabili particolarmente elevati per la maggior parte degli investitori, e molti hanno approfittato di questo periodo per vendere e prendere profitto.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, basta osservare il grafico sulla piattaforma di investimento per comprendere quanto sia delicata la fase attuale che sta attraversando Hannover Re.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Il prezzo infatti si muove attorno alla Ema50, che descrive l’andamento di breve periodo, e sta cercando di uscire dal range nel quale si muove da mesi (225-237 euro). Servirà uno slancio forte per uscire da questo canale, ma quando accadrà probabilmente assisteremo a un forte movimento direzionale.
Al ribasso c’è la Ema200 che agisce da supporto dinamico, mentre al rialzo la strada è più “libera” (fino ai massimi storici su 257 euro) e questo potrebbe essere un aspetto incoraggiante.
Gli analisti sono divisi riguardo alle prospettive a medio termine (12 mesi). Di recente JPMorgan ha fissato un target di 290 euro, così come ha fatto Jefferies, mentre RBC si colloca poco sotto, a 283 euro. C’è però chi non vede una ripresa a stretto giro, e per questo fissa un target attorno al prezzo attuale (Berenberg 235 euro, UBS 234 euro).