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RTL Group, il test della Ema50 è il primo passo per risalire

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La ripresa dei mercati pubblicitari si è fatta attendere, ma a maggio c’è stato un lieve miglioramento

Il periodo difficile dell’industria radiotelevisiva sta continuando e questo si riflette su RTL Group, che non riesce a riprendersi da un trend discendente che dura da aprile 2023. Soltanto quest’anno anno ha prodotto un ulteriore calo in borsa di circa il 20%.

Il gruppo mediatico era fiducioso, come tutto il settore, che quest’anno ci sarebbe stato in un miglioramento, ma la ripresa dei mercati pubblicitari si è fatta attendere. A maggio i dati hanno mostrato una lieve crescita del rispetto all’anno precedente, che non è tanto ma già è qualcosa.

Questo piccolo segnale se non altro ha fermato la caduta di RTL Group attorno alla soglia dei 30 euro, dove il prezzo oscilla da un po’ di settimane (non ha potuto beneficiare neppure degli Europei di calcio, visto che ha trasmesso molte meno partite delle emittenti pubbliche tedesche ARD e ZDF).

La speranza del mercato è che la ripresa economica possa essere più forte e quindi dare un po’ più di slancio al mercato pubblicitario. Nel frattempo RTL ha confermato l’outlook annuale ma l’utile Ebita per l’intero anno sarà probabilmente compreso tra 700 e 800 milioni di euro, quindi potrebbe esserci un possibile ulteriore calo degli utili (anche per i forti investimenti nel settore dello streaming, fulcro del cambiamento strutturale che sta interessando i media).

Sotto il profilo tecnico, il tentativo di rimbalzo visto a marzo si è scontrato con la resistenza statica a quota 31,5 euro. Dopo alcuni test falliti, il prezzo ha poi imboccato la via della discesa.
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Come vediamo sulla piattaforma di investimento , da allora il ruolo di resistenza è stato assunto dalla Ema50, che ha respinto la ripresa di giugno e si sta opponendo anche in questo mese di luglio. Dall’esito di questo test dipenderà il futuro a medio termine di RTL group, perché in caso di successo potrebbe avrebbe la strada libera per tornare verso i 31,5 euro.

Se dovesse andare male, c’è il rischio di precipitare di nuovo sotto la soglia dei 30 euro.

Intanto gli analisti hanno mostrato una moderata fiducia. La banca americana JPMorgan ha fissato il prezzo obiettivo a 35 euro, mentre Warburg Research ha un obiettivo di prezzo di 40 euro. Deutsche Bank Research ha un target a 36 euro, mentre la banca d’investimento americana Goldman Sachs si ferma a 33,60 euro.

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