Ad aprile avevamo sottolineato che il periodo nero di Hugo Boss stava andando avanti, e che il trend discendente che dura da luglio 2023 non consentiva di avere molti slancio di ottimismo.
Adesso, dopo un secondo trimestre deludente (fatturato -1% e risultato operativo -40%), il rivenditore di moda ha dovuto ridurre le aspettative e innescando un altro sell-off che l’ha spinto sotto i 40 euro, sui minimi dalla priamvera 2021.
Il settore del lusso continua a vivere delle difficoltà, legate al debole umore d’acquisto dei clienti e all’accumulo di scorte durante il periodo della pandemia. La situazione è complicata soprattutto in Asia, il mercato maggiore per questo settore, perché l’economia cinese fa molta fatica a riprendere ritmo.
Così Hugo Boss ha dovuto scendere a compromessi sia in termini di fatturato che di utile, tagliando gli obiettivi fin sotto le stime degli esperti (alcuni si aspettava una riduzione delle previsioni, ma non in questa misura).
Hugo Boss prevede che nel 2024 le vendite aumenteranno dell’1-4%, mentre in precedenza ci si aspettava un aumento del fatturato dal 3 al 6%. Il risultato operativo potrebbe calare fino al 15%, mentre nella migliore delle ipotesi aumenterà del 5%.
Sotto il profilo tecnico, lo scenario si è fatto decisamente cupo. Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il prezzo si è andato ad appoggiare sul supporto di lungo periodo verso 36,5 euro.
Il crollo di martedì 16 luglio ha aperto un gap down che potrebbe essere colmato (anche parzialmente) nelle prossime sedute, anche per “scaricare” l’indicatore RSI che è entrato in ipervenduto.
Resta il fatto che lo scenario a medio termine è opaco, e spingerà molti investitori in CFD a investire al ribasso.
Il prossimo livello di supporto per Hugo Boss è a quota 33 euro.