Calo delle vendite, dei profitti e tagli ai posti di lavoro: questo è lo scenario dell’industria automobilistica tedesca, con BMW che non è certo immune da questo scenario.
Il titolo sta precipitando da mesi, e sta rischiando anche la soglia degli 80 euro. Dal picco raggiunto in primavera di aprile (115 euro), le perdite sono state circa del 30%.
L’ultima trimestrale ha confermato i problemi (che ripetiamo, sono di tutto il settore). Nel secondo trimestre l’utile netto è sceso di quasi il 9%, principalmente a causa delle forti spese per la costruzione e la conversione di stabilimenti automobilistici. Anche la spesa per ricerca e sviluppo è in forte aumento.
_
Se è vero che BMW sta ottenendo buoni risultati nel settore delle auto completamente elettriche (ne vende più del doppio rispetto a Mercedes-Benz e Audi messe insieme), è altrettanto vero che le costose auto a batteria non sono ancora così redditizie come le auto a benzina e diesel.
Inoltre gli stabilimenti riescono a produrre molto meno rispetto alle loro capacità, perché la domanda di veicoli elettrici sta calando (e la concorrenza cinese è sempre più minacciosa).
Il quadro si aggrava con i problemi anche nel settore del credito e del leasing: i prezzi delle auto usate continuano a scendere e i rendimenti dei leasing sono meno facili da commercializzare. Inoltre, è aumentato il numero di inadempienze sui prestiti.
Sotto il profilo tecnico, lo scenario non offre grandi appigli per essere ottimisti. Per questo chi fa trading CFD continua a posizionarsi sul ribasso ulteriore del titolo.
_
Come vediamo sulla piattaforma di investimento , la “croce della morte” che si è formata a maggio ha effettivamente anticipato un pesante calo del prezzo. BMW sta cercando di difendere la soglia degli 80 euro, altro scoglio psicologico delicato. Se perdesse anche questo livello, potrebbe scivolare verso i supporti statici a 75 euro e 71 euro.
Nonostante lo scenario critico, gli analisti sono convinti di una forte ripresa del settore e anche di BMW. Secondo Goldman Sachs l’obiettivo a 12 mesi è 117 euro, poco più di quello che fissa Deutsche Bank Research (115 euro). Anche Jefferies vece una ripresa di BMW (obiettivo 110 euro) mentre la banca svizzera UBS è più cauta (target 94 euro).