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TUI, per tornare oltre i 6 euro c’è un ostacolo da superare

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La media mobile 50 periodi e una resistenza statica stanno impedendo la ripresa del gruppo turistico

Dopo un mese di luglio in pesante caduta (in 3 settimane ha perso il 25%), il titolo del gruppo turistico TUI, il più grande del mondo, ha cominciato a rialzarsi durante il mese di agosto.
La caduta era stata innescata principalmente dall’emissione di nuove obbligazioni convertibili per circa 475 milioni di euro, per rifinanziare la linea di credito ricevuta dalla banca statale per lo sviluppo KfW. Tuttavia lo scenario recente si è normalizzato, e le prospettive per i prossimi mesi sono tornate incoraggianti.

La voglia di viaggiare sostenere il recente slancio di Tui, che ha mostrato dati per il terzo trimestre molto solidi. L’attività alberghiera con marchi come Riu, Tui Blue e Robinson è aumentata in modo significativo, e anche le crociere sono molto richieste. Nel complesso, l’azienda ha superato le aspettative di vendita e di profitto e ha parlato di un trimestre record.

Dopo il fallimento a inizio giugno di FTI (terzo tour operator tedesco con una quota di mercato da un miliardo di dollari), il gruppo TUI si è assicurato ulteriori quote di mercato e ha creato 75.000 posti di vacanza aggiuntivi per le vacanze autunnali. Peraltro il gruppo turistico prevede una forte domanda proprio durante le vacanze autunnali (gli Stati Uniti sono rimasti la destinazione più “calda”).

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Sotto il profilo tecnico, per TUI la prima sfida è tornare stabilmente oltre i 6 euro, superando la resistenza della Ema50 che ha da poco respinto il primo assalto, come vediamo sulla piattaforma di investimento .

Ad ostacolare il rialzo è anche una resistenza statica a 6,2 euro. Se però questi assalti dovessero riuscire, allora il titolo del gruppo turistico potrebbe avere la strada spinata per la Ema200, verso quota 6,5 euro.

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