Si è chiusa una settimana terribile per il DAX e le altre “sorelle” europee. Il principale indice tedesco ha infatti chiuso la settimana con un passivo del 3,2%, e anziché avvicinarsi alla soglia dei 19mila punti (martedì è arrivato davvero a un passo dal centrale) ha finito per retrocedere verso quella dei 18milla, visto che ha chiuso a quota 18.301,90 punti.
L’umore del mercato è peggiorato con i cupi dati economici statunitensi, che se da un lato fanno pensare a una FED aggressiva sul fronte dei tagli ai tassi di interesse, dall’altro aumentano il timore di una possibile recessione.
Inoltre il sentiment è fiaccato dal settore tecnologico molto debole, anche perché l’euforia che si respirava qualche tempo fa attorno al tema dell’intelligenza artificiale (AI) sembra diminuire sempre più (c’è molto scetticismo sulla redditività delle aziende focalizzate sull’IA).
Il DAX ha così perso più di un terzo dei quasi 2000 punti guadagnati dopo il crollo dei prezzi di inizio agosto.
Come vediamo sulla piattaforma di investimento , un aspetto preoccupante dello scivolone di questa settimana è che il DAX ha tagliato al ribasso la Ema50, che esprime la tendenza a medio termine.
Il prossimo supporto è su quota 18200, ed è l’ultimo ostacolo prima che si arrivi pericolosamente sulla soglia psicologica dei 18 mila.
La situazione potrebbe risollevarsi soltanto recuperando in fretta la Ema50, anche se ci aspettiamo una settimana nervosa, visto il meeting della BCE e il prossimo report sull’inflazione USA.