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SAP si consolida sui 200 euro e può puntare a nuovi record

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Gli analisti sono fiduciosi. Goldman Sachs ha fissato un obiettivo di prezzo a medio termine di 240 euro

Dopo un lunghissimo rally (+150% in due anni), il colosso del software SAP ha finalmente raggiunto la soglia dei 200 euro. Durante tutta l’estate il prezzo si è consolidato attorno a questo livello record, e adesso gli investitori si chiedono se ci sono le condizioni per una ripartenza del trend.


A metà luglio la pubblicazione della trimestrale ha confermato che i business di SAP continua ad andare forte: l’azienda ha aumentato il suo utile operativo più del previsto, nonostante la difficile situazione economica. C’è stata una crescita del 33% dell’utile prima degli interessi e delle imposte, al netto degli effetti straordinari, rispetto all’anno precedente. Il fatturato è aumentato del 10%, grazie soprattutto al business del cloud.
Questi risultati hanno permesso a SAP di confermare le previsioni per il 2024, e ritoccare di 0,2 miliardi il risultato operativo previsto per il 2025.


A inizio agosto anche SAP è stata coinvolta nell’improvviso sell-off del mercato azionario, soprattutto perché – come altri titoli tecnologici – ha patito la fuga dal megatrend dell’intelligenza artificiale.

Ma SAP ha saputo riprendersi in fretta ed ha trovato nuova linfa nella prospettiva di un ulteriore calo dei tassi d’interesse da parte delle principali banche centrali. Tassi di interesse più bassi fanno sì che gli elevati profitti attesi dalle aziende in crescita nel settore tecnologico appaiano più attraenti.

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Così il prezzo è volato per la prima volta oltre i 200 euro, arrivando a un massimo assoluto di 208,50.
Il problema di SAP è proprio il surriscaldamento del titolo, perché i record invogliano le prese di profitto. Ecco perché da metà settembre il prezzo sta cercando di consolidarsi, come vediamo sulla piattaforma di investimento .

Il prezzo può trovare comunque un forte supporto a eventuali correzioni nella Ema50, e conforta anche il fatto che l’indicatore RSI non sia in ipercomprato. C’è spazio quindi per ulteriori salite, con primo target nel record di 208,4 euro.

I giudizi degli analisti sono tutti improntati all’ottimismo. Goldman Sachs ha fissato un obiettivo di prezzo a medio termine di 240 euro, mentre Barclays e Jefferies arrivano a 230 euro. UBS invece vede un target sui 222 euro, mentre JP Morgan si ferma a 220 euro.

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