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BASF si è messo a correre. C’è Fibonacci sulla strada per i 50 euro

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Il gruppo ha annunciato una grossa ristrutturazione che dovrebbe aumentare significativamente l’utile operativo a medio termine

Dopo aver toccato il fondo all’inizio di agosto, rischiando anche di perdere la soglia dei 40 euro, BASF ha cominciato una lenta risalita che finora ha prodotto un guadagno del 20% in 2 mesi.
Adesso, gli investitori del titolo chimico possono guardare con fiducia anche alla soglia dei 50 euro.

Negli ultimi due anni il settore chimico ha dovuto muoversi in un contesto molto complicato, soprattutto a causa dell’impennata dei costi dell’energia. I problemi che hanno messo sotto pressione il settore si stanno via via risolvendo, ma le aziende come BASF hanno dovuto rivedere le proprie strategie e varare grossi programmi di risparmio e tagli di posti di lavoro.


BASF ha annunciato una grossa ristrutturazione dell’azienda, che prevede di creare un gruppo chimico ampio e integrato con molti settori commerciali collegati in rete in un’azienda, con un core business composto da quattro divisioni e diverse unità aziendali indipendenti.


Le 4 divisioni saranno Chemicals (prodotti chimici di base e prodotti intermedi), Materials (materiali moderni e prodotti intermedi), Industrial Solutions (resine, additivi e materiali elettronici) e Nutrition & Care (prodotti per l’industria alimentare e dei mangimi, ingredienti per prodotti farmaceutici, cosmetici e prodotti per la pulizia).
E poi c’è l’intenzione di dividersi dalla propria divisione agricola, quotando una parte minoritaria in Borsa entro il 2027.


Si prevede che la ristrutturazione del gruppo aumenterà significativamente l’utile operativo a medio termine, con l’Ebitda che dovrebbe raggiungere i 10-12 miliardi di euro nel 2028. Di questi, dai 7 ai 9 miliardi di euro proverranno dal core business e dai 3,5 ai 4 miliardi dalle nuove divisioni indipendenti.
Quello che è piaciuto meno agli investitori è che BASF intende pagare meno dividendi nei prossimi anni rispetto a quanto ha fatto recentemente. Si parla di 2,25 euro per azione, rispetto ai 3,40 euro per azione pagati nel 2023. L’importo crescerà progressivamente negli anni, ma a ciò si dovrebbe aggiungere il riacquisto di azioni proprie: BASF prevede di spendere circa quattro miliardi di euro al più tardi entro il 2027.

basf_8_10_2024

La ripresa cominciata ad agosto ha consentito a BASF di recuperare una fetta delle perdite accumulate da inizio anno. Ma soprattutto, ha spinto il prezzo oltre la Ema50 e la Ema200, come possiamo vedere su piattaforma di investimento .
Questo ha inviato un messaggio decisamente rialzista al mercato, che ora è molto più ottimista.


Come vediamo sul grafico , il prossimo step importante è andare a testare il livello 61.8 Fibonacci (a quota 49,3 euro). Ricordiamo che questo ritracciamento è considerato importante perché conferma che è avvenuta definitivamente l’inversione del trend.
Sottolineiamo anche un altro aspetto: tra poco ci sarà la “croce d’oro”, ossia il passaggio della Ema50 al di sopra della Ema200. Anche questo scenario tecnico di solito si associa a un quadro molto rialzista.

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