Dopo essere precipitato sui minimi storici, sembrava essere arrivato qualche segnale incoraggiante da Thyssenkrupp. Infatti dopo molti mesi col segno rosso, settembre è stato il primo mese che il colosso siderurgico ha chiuso in rialzo.
Ma poi ottobre è cominciato nuovamente in discesa…
Va detto che Thyssenkrupp è solo una delle vittime del contesto difficile che sta vivendo la siderurgia. Un contesto caratterizzato da una domanda bassa e costi elevati, nonché dalle importazioni a basso costo, soprattutto dall’Asia.
Gli effetti di questo scenario si sono visti anche negli ultimi numeri trimestrali di Thyssenkrupp (metà agosto), che hanno confermato lo stato di crisi. L’intero gruppo industriale ha chiuso ancora una volta in rosso (-54 milioni di euro), soprattutto per i costi aggiuntivi per vecchi progetti e per il deconsolidamento della partecipazione del 55% nella Thyssenkrupp Industries India. Il gruppo aveva già registrato perdite nei primi due trimestri, ed ha dovuto abbassare le previsioni per l’anno finanziario 2023/24.
Nel settore dell’acciaio il risultato è stato quasi dimezzato, ed è per questo che verrà ristrutturato e reso indipendente, anche attraverso l’ingresso del miliardario ceco Daniel Kretinsky, che ne detiene già il 20%. Ricordiamo servono capitali ingenti per ridurre le emissioni di CO2 della produzione e passare all’acciaio verde.
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Il recente rimbalzo aveva spinto Thyssenkrupp sui massimi di oltre due mesi, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento .
Tuttavia, qui il prezzo ha incontrato una doppia resistenza: la Ema50 e un livello statico a quota 3.51.
La marcia indietro ha riportato Thyssenkrupp sotto la media mobile a 50 periodi, in una zona di prezzo (3,2 euro) dove c’era già stata molta tensione in passato.
La speranza di una ripresa più convincente continua a passare per il superamento della Ema50, ma probabilmente non si potrà essere molto ottimisti finché non vedremo Thyssenrkupp superare almeno la soglia dei 4 euro.
Al ribasso invece il supporto è rappresentato dal minimo storico di 2,765 euro.