Dopo un’estate fiacca che aveva preoccupato molti investitori, Deutsche Bank è ripartita di slancio, riavvicinandosi ai massimi annuali toccati ad aprile scorso (16,93 euro) e stavolta gli analisti sono fiduciosi che potrebbe oltrepassare il muro dei 17 euro.
Negli ultimi giorni sono stati pubblicati i conti del terzo trimestre, nel quale ha guadagnato più del previsto. Se non consideriamo gli effetti del caso Postbank (ne parleremo tra poco), l’istituto ha aumentato il suo utile prima delle imposte del 6%, a circa 1,8 miliardi di euro. Il più alto mai registrato nel terzo trimestre.
Le cose sono andate particolarmente bene nella banca d’investimento interna (ha guadagnato il 21% in più rispetto all’anno precedente).
Il CdA ritiene che la banca sia sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi per il 2024 e il 2025, e intanto ha richiesto le autorizzazioni per un ulteriore riacquisto di azioni proprie.
Le notizie meno buone per riguardano gli affari con la clientela privata e aziendale, dove si prevedono molte più insolvenze. Per questo il management prevede ora accantonamenti per rischi pari a circa 1,8 miliardi di euro, più di prima.
Inoltre, come detto, c’è sempre la questione dalla controversia legale con gli ex azionisti di Postbank, che aveva costretto la banca a procedere ad un accantonamento di 1,3 miliardi di euro. Deutsche Bank era riuscita a raggiungere un accordo extragiudiziale con il 70% dei ricorrenti, ma il 23 ottobre 2024 il Tribunale regionale superiore di Colonia ha pienamente riconosciuto i diritti degli ex azionisti. Adesso la banca può presentare un reclamo di non ammissione alla Corte federale di giustizia. Insomma, la partita non è ancora finita.
Il rally ripreso ad agosto ha consentito a Deutsche Bank di attraversare tanto la Ema200 che la Ema50, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento .
Tutto questo ha mandato un chiaro messaggio rialzista al mercato.
Il prossimo obiettivo di è il massimo annuale verso i 17 euro, mentre il target seguente è più ambizioso, su quota 19,5 euro (un livello tecnico formatosi nel 2017). Al ribasso invece il primo supporto è rappresentato dalla Ema50.