Dopo il tracollo avvenuto tra marzo e luglio, le azioni ordinarie Sartorius hanno trovato una zona di consolidamento tra 180 e 210 euro. Sono circa tre mesi che oscillano dentro quest’area, e finora i tentativi di riprendere quota non sono andati a buon fine.
A metà ottobre il fornitore di laboratori e prodotti farmaceutici ha pubblicato gli ultimi risultati trimestrali, che hanno visto una stabilizzazione dello sviluppo aziendale, nonostante un ulteriore calo delle vendite (fatturato -3%) e degli utili (-0,7%).
È vero che la continua riluttanza dei clienti a investire in apparecchiature (soprattutto in Cina), ma in generale il business di viaggia bene (soprattutto il segmento della tecnologia dei bioprocessi) e il programma di austerità in corso sta dando i suoi frutti. L’azienda si aspetta che il maggior contributo positivo del programma di risparmio si verifichi proprio a partire dal quarto trimestre.
Per questo ha confermato le previsioni annuali, sorprendendo positivamente gli investitori, alla luce del taglio alle aspettative fatto pochi mesi fa e soprattutto dopo il taglio degli obiettivi annuali del concorrente svizzero Tecan.
Ricordiamo che il CEO Joachim Kreuzburg ha espresso ottimismo a lungo termine, e prevede che Sartorius ritorni a una crescita in doppia cifra entro il 2028.
Nel frattempo, Sartorius continua il suo viaggio nel range tra 180 euro e 210 euro. Il tentativo di breakout fatto a inizio ottobre è andato a sbattere contro la Ema200, come vediamo sulla piattaforma di investimento .
Proprio la presenza della Ema200 oltre il range, rappresenta un ostacolo ulteriore per le azioni Sartorius. Tuttavia, visto che occorrerà uno slancio molto forte per superare questa soglia, qualora Sartorius ci riuscisse allora potrebbe davvero salire notevolmente (la successiva resistenza sarebbe sui 230 euro).