La settimana finanziaria più importante dell’anno – soprattutto per via delle elezioni USA – va agli archivi per il DAX con un bilancio finale modesto, visto che l’indice tedesco principale esce con -0,2% a quota 19.215,48 punti.
E’ stata comunque una settimana intensa, perchè il trionfo di Trump aveva dato una spallata ai listini europei (il si era avvicinato alla soglia dei 19mila punti), che poi hanno fatto su e giù tra giovedì e venerdì, anche sulla scorta delle numerose trimestrali pubblicate giorno dopo giorno.
Sul listino tedesco sono riaffiorate le preoccupazioni economiche sulla Cina (mercato importante soprattutto per l’industria automobilistica tedesca e il settore chimico) e i timori che i dazi di Trump possano ulteriormente fiaccarla. Senza contare poi che il nuovo presidente Usa ha minacciato azioni protezionistiche dirette anche nei confronti dell’Europa.
Il quadro tedesco è stato reso vivace anche dal contesto politico incerto, perché la crisi della coalizione a semaforo spiana la strada verso nuove elezioni in Germania. Le elezioni federali anticipate hanno alimentato le speranze di un maggiore sostegno fiscale per l’economia tedesca.
_
E’ interessante evidenziare come il DAX nelle ultime sedute abbia danzato sulla Ema50, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento .
E’ evidente che si tratta di un supporto molto solido per l’indice tedesco. Finché tiene, la soglia dei 19mila punti è al sicuro. Al tempo stesso però, quando si rompe un supporto così robusto, di solito si assiste a uno scivolamento assai pronunciato (il rischio che possa accadere c’è).
Al rialzo invece, il target del non può che essere il record storico (quello successivo è la soglia dei 20mila punti).