Dopo cinque mesi terribili, durante i quali K+S ha perso circa il 30% rischiando di finire sotto la soglia psicologica dei 10 euro, da settembre in poi si stanno vedendo dei segnali incoraggianti.
Il produttore di fertilizzanti è stato duramente colpito dal calo dei prezzi del cloruro di potassio. Ad aprile 2022, spinto dalla guerra d’aggressione russa all’Ucraina, una tonnellata veniva venduta a 1.200 dollari. Ma da allora in poi tale sovrapprezzo si è progressivamente ridotto, tanto da scivolare a febbraio di quest’anno sotto i 300 dollari. Sebbene sia ancora molto di più rispetto al 2021 (i prezzi erano in media intorno ai 200 dollari), è comunque significativamente meno rispetto al 2022.
Questo tracollo dei prezzi sul mercato del cloruro di potassio ha inciso sul business e sui profitti dell’azienda con sede a Kassel, che non è stato bilanciato dai miglioramenti delle vendite nel settore dei fertilizzanti.
Nel terzo trimestre i ricavi di sono diminuiti dell’1,7% mentre l’utile operativo (EBITDA) è sceso di un buon 8% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 66 milioni di euro. Tuttavia, gli analisti temevano un calo ancora peggiore.
Invece dei 530-620 milioni di euro precedentemente previsti, il management si aspetta ora solo un utile operativo di circa 540 milioni di euro. Ciò significherebbe un calo di oltre il 24% rispetto al risultato dell’anno precedente di 712 milioni di euro
La notizia che di recente ha dato un segnale di ottimismo per è che la Bielorussia intende ridurre la produzione di cloruro di potassio del 10%. Per il 2025, il CEO Burkhard Lohr si aspetta una forte domanda, ed anche i prezzi del cloruro di potassio dovrebbero ormai aver raggiunto il punto più basso.
Nel frattempo il prezzo di K+S, dopo ave raggiunto il minimo annuale a metà settembre, ha cominciato a salire dentro un canale ascendente, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento .
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La ripresa è però ostacolata dalla media mobile 50 (EMA50), un livello dove sia a ottobre che a novembre c’è stata un po’ di tensione per qualche giorno. Quella stessa tensione che si sta vedendo anche adesso.
Se riuscirà a risalire, si troverà poi di fronte all’altra media mobile rilevante (Ema200), che minaccia di essere un ostacolo ancora più ostico sulla strada della risalita.