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NORDEX, tensione sul supporto a quota 11 euro. Gli scenari politici creano incertezza

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Le prossime elezioni in Germania e la vittoria di Trump negli USA alimentano i dubbi sul futuro prossimo delle rinnovabili

Dopo aver faticosamente raggiunto la soglia dei 15 euro a metà settembre, il titolo Nordex ha fatto nuovamente marcia indietro bruciando tutti i guadagni e scivolando sui livelli di marzo scorso (11 euro).

Il produttore di turbine eoliche risente delle incertezze riguardo al futuro delle rinnovabili. Tutti sono concordi nel promuoverle, ma lo scenario concreto invece viaggia su forti fluttuazioni a causa dei quadri normativi in costante cambiamento (per via della loro connotazione politica), dei processi di approvazione ancora lenti per i parchi eolici e dei costi crescenti.


In Germania, le prossime elezioni anticipate potrebbero nuovamente incidere sul settore tedesco delle rinnovabili. Negli USA la recente vittoria di Trump fa addensare grandi nubi sulla politica climatica del Paese, mentre un’altra brutta notizia è che la Svezia ha interrotto i progetti di energia eolica a causa di problemi di difesa. Inoltre sullo sfondo c’è la dura concorrenza da parte della Cina.


A livello di business, però, le cose per Nordex viaggiano bene. Nei primi nove mesi gli affari si sono sviluppati bene, tanto che il margine Ebitda nel 2024 sarà più vicino al limite superiore dell’intervallo di previsione, compreso tra il 3 e il 4%. Nordex ha aumentato il fatturato del 14% e la perdita è scesa a 9 milioni di euro (dopo i 334 milioni di euro dell’anno precedente). Inoltre il portafoglio ordini rimane solido, con un portafoglio ordini totale di 11,5 miliardi di euro al 30 settembre.

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Sotto il profilo tecnico, Nordex è riuscito a frenare la discesa sul supporto a quota 11,3, lo stesso che aveva fermato la caduta all’inizio dell’estate, come vediamo sulla piattaforma di investimento .
Il titolo ha beneficiato del fatto che l’indicatore RSI era sceso in ipervenduto nell’ultima settimana di novembre.


Come vediamo nell’immagine, c’è un certo nervosismo attorno all’attuale zona di prezzo, anche perché si è appena concretizzata la “croce della morte” (la Ema50 che scivola sotto la Ema200), che di solito manda un messaggio ribassista al mercato. Questo ha indotto alla prudenza gli investitori. In caso di rapida ripresa, il prezzo avrebbe come primo ostacolo una resistenza a circa 12,2 euro.

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