Il COVID-19 ha lasciato un segno contenuto sui guadagni di , che ha presentato i risultati 2020 a Essen. Peraltro non lascerà cicatrici persistenti, grazie alla resilienza del modello di business. Alla fine, il danno è limitato a poco meno di 300 milioni di euro, che – secondo l’azienda – verranno “ampiamente recuperati nei prossimi anni“.
Secondo il CEO Johannes Teyssen, “E.ON ha dimostrato in modo impressionante la sua forza e resilienza durante la più grande crisi economica degli ultimi decenni. Forniamo guadagni e dividendi sicuri e in crescita“.
Nonostante un ambiente difficile, l’attività operativa di ha registrato un fatturato di 60,9 miliardi di euro.
L’EBIT adjusted aumenta del 17% a 3,8 miliardi di euro; l’utile netto rettificato di 1,6 miliardi di euro (meglio dell’anno precedente).
Entrambe le cifre all’interno dell’intervallo guida per il 2020 sono state riviste ad agosto. E’ stato proposto un dividendo di 0,47 euro per azione per il 2020, e lo si vuole aumentare fino al 5% all’anno fino al 2023.
ha superato molte sfide aziendali: ha soddisfatto pienamente tutte le condizioni della Commissione europea per l’acquisizione di innogy e l’integrazione di innogy nel Gruppo. In secondo luogo, ha in gran parte completato la sua uscita dall’energia nucleare. Inoltre, E.ON ha realizzato un’inversione di tendenza nel Regno Unito. dove era stata registrata una perdita di circa 200 milioni di sterline nel 2019, mentre quest’anno fornirà un contributo positivo di oltre 100 milioni di sterline.
Per il 2021 l’azienda prevede un aumento degli utili: EBIT adjusted a 4,0 miliardi di euro e utile netto rettificato da 1,7 a 1,9 miliardi di euro. Inoltre l’azienda si aspetta che l’EBITDA cresca in media del 2-3% tra il 2021 e il 2023, e l’EBIT in media dell’8-10%.