La Banca centrale europea ha richiamato ancora una volta Deutsche Bank, che ancora non ha designato il successore del presidente Paul Achleitner, ormai prossimo all’addio.
Achleitner è alla guida di dal 31 maggio 2012, e andrà in pensione nel maggio 2022 dopo 10 anni difficili in carica in cui ha visto, tra gli altri, fino a due amministratori delegati, oltre a miliardi di euro di perdite e multe.
Dopo ripetuti inviti, la Bce comincia ad essere impaziente. Dopotutto, Deutsche è la più grande banca in Germania, che è il motore economico dell’Europa. Inoltre di recente è tornata al profitto, ed ha guadagnato 908 milioni da gennaio a marzo (miglior trimestre degli ultimi sette anni).
Andrea Enria, presidente del Consiglio di vigilanza della Bce, sta seguendo personalmente la vicenda e diverse volte ha manifestato la preoccupazione dell’organismo monetario all’istituto tedesco, finora senza successo.
Diversi rumors sostengono che ci siano tre candidati alla successione (Theodor Weimer sembra il favorito), e che sarebbe stata pronta ad annunciarlo entro febbraio o marzo il prossimo anno. Ma tale data così tardiva lascerebbe piccolissimi margini di manovra se il candidato dovesse cadere.