La maggiore attenzione ai fattori climatici e ambientali, dovrebbe in teoria dare una forte spinta ai titoli del settore eolico. Eppure si sta muovendo in forte controtendenza, e dal massimo di aprile a 29,20 euro è sceso di oltre il 40 per cento.
Ma attenzione, perché gli analisti rimangono molto fiduciosi riguardo al futuro.
Dal punto di vista fondamentale, l’industria eolica guarda al futuro con grande fiducia. Le prospettive di mercato a lungo termine contribuiscono a una buona valutazione sia onshore che offshore.
Grandi investimenti in tal senso si prevedono in Europa e Nord America, dove le aziende possono espandere significativamente le loro posizioni.
Si guarda con particolare interesse soprattutto agli USA, perché con il passaggio dal presidente Donald Trump a Joe Biden, hanno pianificato una forte espansione nella generazione di energia eolica.
Eppure, le azioni sono scivolate sotto il supporto del grafico a 17,10 euro e sono scambiate al livello più basso da novembre 2020.
Negli ultimi giorni si erano formati altri due minimi daily, che fungevano da supporto tecnico.
Per questo motivo va tenuto d’occhio questo livello, che potrebbe aprire le porte a una ulteriore discesa, oppure imprimere lo slancio verso la risalita che avrebbe a quel punto come target la EMA200 e la resistenza di 19,47 / 19,76 euro (fonte grafica broker ).
Nelle valutazioni degli analisti, su c’è comunque ottimismo. Anche quelli relativamente accomodanti come Citigroup e Goldman Sachs, hanno un target ben al di sopra dell’attuale livello, rispettivamente 22,50 e 22,60 euro.