Dopo un avvio di 2021 problematico (ma gli effetti del Covid continueranno a pesare), le buone performance nel primo semestre spingono il gruppo sanitario Fresenius ad aumentare leggermente le proprie prospettive per l’intero anno.
Nel secondo trimestre dell’anno le vendite di Fresenius (rettificate in valuta) sono state di 9,246 milioni di euro (+8% rispetto al Q2/20: €8,920 m).
L’utile netto di €474 milioni, ossia +20% rispetto al Q2/20 (410 m). L’utile consolidato ha guadagnato il 16% a 474 milioni di euro.
I guadagni per azione sono stati di € 0.85 (+19% rispetto a Q2/20: €0.74).
Nell’attività operativa, tuttavia, i problemi legati alla “figlia” Fresenius Medical Care (FMC) hanno pesato: il risultato operativo regolato (EBIT) è diminuito a 1,03 miliardi di euro (-4% rispetto al Q2/20: €1,123 m).
Per l’intero 2021, Fresenius prevede un aumento del profitto consolidato, mentre finora si aspettava un profitto almeno a livello dell’anno precedente.
Fresenius Medical Care, risultati e previsioni
Non sono giunte novità dai conti di Fresenius Medical, che sono in linea con le aspettative per il secondo trimestre. La società specialista in dialisi conferma quindi l’Outlook 2021.
Ricordiamo che la pandemia ha pesato notevolmente sul settore, a causa dell’alta mortalità dei pazienti dializzati che hanno contratto il Covid. Cosa che ha spinto sempre meno individui a sottoporsi a dialisi.
Come previsto, FMC ha visto il declino dei guadagni anche nel secondo trimestre.
Il fatturato è stato di 4,320 euro, contro 4,557 dell’anno prima (-5 %).
Nell’intero semestre invece il fatturato è stato di 8,530 euro, in calo del 6% rispetto al 2020 (9,045).
L’utile netto ante special items è scivolato del -38 % nel secondo trimestre rispetto all’anno prima, mentre nell’intero semestre è sceso del 26 % da 634 a 468.
Fresenius Medical Care previsioni 2021
Sulla base dei risultati del secondo trimestre e del primo semestre, Fresenius Medical Care conferma le sue prospettive per l’esercizio 2021 come delineate a febbraio.
La società prevede che i ricavi crescano a un percentuale a una cifra e che l’utile netto diminuisca a un tasso fino al 25% rispetto al 2020.
Questa prospettiva si basa sull’ipotesi di un ritorno a tassi di mortalità normalizzati nella seconda metà del 2021.