Il 3 settembre 2021 è stata una data storica per l’indice DAX, che ha vissuto una svolta. E’ nato infatti il DAX40 (Ger40) visto che il principale indice azionario della Germania è stato portato da 30 a 40 componenti.
Questo segna un’evoluzione significativa dell’indice e del mercato dei capitali tedesco, e tra poco capiremo perché.
Contemporaneamente, l’indice medio MDAX è stato ridotto da 60 a 50 membri.
Nonostante l’allargamento a 10 nuove società quotate, la quotazione del DAX (oggi chiamato anche Ger40) non ha subito contraccolpi. Infatti è cambiato solo il peso che nell’indice hanno le singole azioni.
I 30 membri che in precedenza rappresentavano il 100% dell’indice, hanno “ceduto” parte del loro peso a favore dei nuovi 10 membri.
Tutto qui, senza scossoni o turbolenze.
Altrove abbiamo spiegato cos’è il DAX, come viene strutturato e quando avvengono le revisioni dei titoli che lo compongono.
I titoli che entrano nel DAX
Tra le novità del nuovo DAX, il nome più importante è senza dubbio quello del produttore di aeromobili Airbus, che entra subito come “peso massimo” a livello della casa automobilistica Daimler/Mercedes o del gigante assicurativo Allianz (circa il 5% di peso nell’indice complessivo).
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Nel primo allargamento del Dax sono stati inclusi anche il rivenditore di prodotti chimici Brenntag, il fornitore di scatole da cucina Hellofresh, la holding Porsche, il fornitore farmaceutico e di laboratorio Sartorius, il gruppo di tecnologia medica Siemens Healthineers, il produttore di aromi e fragranze Symrise e il rivenditore di moda online Zalando.
Chiaramente nel corso del tempo alcuni di essi potrebbero essere nuovamente retrocessi nel MDAX, ed altri potrebbero prendere il loro posto in futuro.
Ma perché si è deciso di procedere a questo allargamento?
Quali conseguenze comporta?
Per capirlo ricordiamo le aziende che sono state nel DAX sin dal primo giorno, il 1 luglio 1988: Allianz, BASF, Bayer, BMW, Daimler, Deutsche Bank, Eon (creata da Veba e Viag nel 2006), Henkel , Linde, RWE, Siemens e Volkswagen.
Si tratta di tutte aziende solide, con grande esperienza alle spalle.
Con i nuovi ingressi invece il GER40 diventa un indice più dinamico, visto che entrano in corsa anche titoli più “growth” e meno “value” rispetto al passato. Le aziende growth hanno infatti elevate attese di crescita per i prossimi anni, mentre i titoli value si muovono su settori considerati ormai maturi e sono quindi società solide ma con limitate prospettive di crescita.
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Cosa cambia nel MDAX
Come detto, assieme al DAX è stato modificato anche l’indice MDax (quello delle società di media capitalizzazione) che è stato portato a 50 titoli (dai 60 precedenti).
Dal 20 settembre 2021 sono entrate nel listino medio Vantage Towers, affiliata di antenne di trasmissione Vodafone, e Befesa, specialista del riciclaggio. Dentro anche il produttore di carrelli elevatori Jungheinrich, il fornitore di servizi finanziari Hypoport e il rivenditore online di articoli per animali domestici Zooplus.
Escono dal MDAX la società di costruzioni Hochtief, lo specialista di anticorpi Morphosys, il produttore di turbine eoliche Nordex, l’operatore di parchi eolici e solari Encavis e ShopApotheke.
Come detto per il DAX, anche in questo caso l’indice è soggetto a revisioni periodiche che ne cambiano la composizione, con alcuni titoli che entrano ed altri che escono.
Revisione profonda
L’espansione del DAX conclude un ampio processo di riforma iniziato nell’estate del 2020, cominciato dopo lo scandalo Wirecard.
Diverse nuove regole sono state implementate gradualmente negli ultimi nove mesi.
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L’ammissibilità all’Indice è estesa a tutti gli emittenti nel Mercato Regolamentato della Borsa di Francoforte.
I candidati DAX devono avere un EBITDA positivo nei due ultimi due anni finanziari. Hanno obblighi di informativa finanziaria, con specifiche sanzioni per il mancato rispetto. E’ necessaria inoltre l’adesione a determinate disposizioni relative ai comitati di audit nel Codice tedesco di governo societario.
Le revisioni dell’indice DAX diventano due all’anno: quella di marzo va ad aggiungersi alla tradizionale di settembre. Viene inoltre introdotta una graduatoria per capitalizzazione di mercato a parametro unico e un requisito minimo di liquidità.