Ottenere rimborsi dalle compagnie aeree per la cancellazione di un volo sarà più facile, e la prospettiva di costi più immediati e maggiori penalizza Lufthansa, che intanto riceve una brutta notizie anche dall’Australia, dove la sua controllata Austrian Airlines ha subito una sconfitta in tribunale riguardo rimborsi ai clienti che hanno prenotato tramite fornitori di servizi online.
Sul versante europeo invece, assieme ad altre 15 compagnie aeree, anche quella tedesca infatti è coinvolta nell’accordo raggiunto tra la Commissione europea e le autorità nazionali per la protezione dei consumatori. Le compagnie aeree si sono impegnate al rimborso tempestivo dei clienti, in caso di cancellazione dei voli.
Soprattutto durante la fase iniziale della pandemia, alcune compagnie aeree davano “voucher” e non il rimborso, una pratica che il commissario della giustizia, Didier Reynders, ha bollato come “contraria alle regole dell’Unione sulla protezione dei consumatori“.
Adesso dovranno invece distinguere chiaramente le cancellazioni dei voli da parte loro, rispetto a quelle fatte dal passeggero.
Questi ultimi potranno ricevere voucher solo per loro scelta, e quelli emessi durante le prime fasi della pandemia dovranno essere rimborsati. Infine chi aveva prenotato un volo attraverso un intermediario, potrà richiedere il rimborso direttamente alla compagnia aerea, con quest’ultima che sarà tenuta a informarre i passeggeri di questa possibilità sul proprio sito internet.
I vettori coinvolti sono Lufthansa, Eurowings (contollata Lufthansa), Alitalia, Aegean Airlines, Air France, Austrian Airlines, British Airways, Brussels Airlines, Easyjet, Iberia, KLM, Norwegian, Ryanair, TAP, Vueling e Wizz Air.