Dopo due cambi di opinione da parte degli analisti (e dopo che l’aumento di capitale è stato completato con successo), Lufthansa finisce al centro dell’attenzione.
‘Il peggio è passato‘, ha scritto l’analista Johannes Braun della casa di investimento Stifel, che ha rinunciato alla sua raccomandazione di vendere. Dopo l’aumento di capitale, sulle azioni non pende più la spada di Damocle. Certo, secondo Stifel ci sono ancora molti fattori insidiosi: i viaggi d’affari sotto pressione, la pressione competitiva sulle rotte a corto raggio, le preoccupazioni sul bilancio e la politica climatica.
Dal canto suo, Jaime Rowbotham di Deutsche Bank ha trasformato la sua vendita in una raccomandazione di acquisto, dando un obiettivo di prezzo di 7,30 euro.
Non considera gli obiettivi a medio termine troppo ambiziosi o realizzabili, anzi sembrano decisamente raggiungibili. Tuttavia non sono neanche tali da giustificare un potenziale recupero significativo.
Per questo ha abbassato il target da 8,50 a 7,30 euro, che comunque è ben al di sopra dell’attuale livello di 5,90.
Barclays e UBS rimangono scettici
Va detto che la maggioranza degli esperti continua a dimostrare una certa prudenza riguardo Lufthansa.
Barclays, ad esempio, ha ridotto il suo obiettivo di prezzo nel corso dell’aumento di capitale da 8,50 euro a 5,20 euro, e la classificazione è ancora ‘Sottopeso’. L’analista Rishika Savjani ha sottolineato che le compagnie aeree, che dipendono fortemente dai voli a lungo raggio, stanno ancora attraversando un periodo difficile a causa delle numerose restrizioni. Continua quindi a preferire le compagnie aeree low cost del settore.
UBS invece ha lasciato invariato il fair value delle azioni Lufthansa a soli 4,90 euro. L’analista Jarrod Castle ha lasciato la sua valutazione su ‘Sell’.
