Dopo la pausa di qualche giorno che si sono presi gli acquirenti, è giunto il turno anche dei venditori (dopo aver spinto i prezzi fino al minimo del 25 settembre a 12.342 punti). Il DAX chiude infatti la settimana con un piccolo balzo, che comunque non è tale da farci cambiare idea. Come diciamo da diversi giorni, la possibilità che fino il DAX si muova avanti e indietro fino alle imminenti elezioni USA, rimane forte.
Il test della trendline a 12.500 punti ha confermato la solidità del supporto, che è anche zona di “copertura strategica” e si trova appena sopra la media mobile 200 periodi. Un mix di fattori che rende questa zona un’area di grande solidità.
Verso l’alto invece è di interesse la resistenza a 12.720, primo scoglio per tornare a rivedere la quota psicologica a 13.000 punti.
Ricordiamo che statisticamente, il DAX ha generato un rendimento medio di 6,92% negli ultimi 32 anni dal 1° ottobre al 31 dicembre. Siccome ottobre è stato finora un mese molto deludente, la speranza dei “tori” è che questa statistica storica venga recuperata nei prossimi 70 giorni. Ma probabilmente i primi segni li vedremo solo dopo le lezioni USA. E ormai manca poco…