Il più grande operatore ospedaliero privato tedesco, Fresenius, sta provando a scrollarsi di dosso gli effetti negativi della pandemia. La paura dell’infezione ha infatti ridotto il numero di persone che si è ricoverato in ospedale (Fresenius gestisce circa 90 cliniche in Germania, Spagna e Sud America).
Al tempo stesso la controllata Fresenius Medical Care ha patito il maggiore tasso di mortalità che c’è stato tra i pazienti dializzati.
Terzo trimestre e previsioni Fresenius
Nel terzo trimestre le vendite di Fresenius sono aumentate di circa il 5% fino a ben 9,3 miliardi di euro.
Il risultato di gruppo rettificato è aumentato del 2% a 435 milioni di euro. Il gruppo ha superato le aspettative degli analisti.
Nell’ultimo trimestre dell’anno Fresenius ha beneficiato di un’ulteriore ripresa nel business delle cliniche, dove un numero maggiore di pazienti viene trattato e operato nuovamente.
Dopo un anno nero, adesso l’azienda tedesca ha alzato nuovamente i suoi obiettivi di crescita (Fresenius ha alzato le previsioni per quest’anno a luglio). Le vendite dovrebbero ora aumentare nell’intervallo percentuale medio a una cifra, mentre in precedenza si pensava ad una crescita nell’intervallo medio-basso.
L’utile netto rettificato dovrebbe essere all’estremità superiore dell’intervallo di previsione.
Fresenius Medical Care vara un programma di austerità
Anche la controllata Fresenius Medical Care ha registrato un leggero aumento delle vendite, ma ancora una volta ha subito un significativo calo degli utili nell’ultimo trimestre. L’esplosione dei costi causata dalla pandemia e il calo di pazienti ha messo l’azienda sotto pressione.
Lo specialista in dialisi vuole tagliare circa 5000 posti di lavoro in tutto il mondo e diventare più snella. Con la ristrutturazione, i costi annuali dovrebbero diminuire di 500 milioni di euro entro il 2025.
FMC prevede i primi risparmi netti entro la fine del 2023. Il gruppo stima gli investimenti una tantum necessari per il programma tra 450 e 500 milioni di euro.