Il gruppo chimico Wacker Chemie ha annunciato i dati chiave per l’intero anno, dai quali emerge che ha guadagnato molto di più nell’ultimo anno fiscale rispetto all’anno precedente. La spinta è giunta dalla forte domanda di prodotti chimici speciali, dell’andamento positivo dei prezzi, in particolare del polisilicio, e del programma di riduzione dei costi dell’azienda.
L’anno scorso, l’azienda ha beneficiato del boom edilizio e dell’avanzamento della digitalizzazione in molte parti del mondo. Le cose sono andate bene anche nella aree “non core” di business.
Secondo i dati preliminari per il 2021, il gruppo di Monaco ha realizzato un utile di 780 milioni di euro al netto delle tasse, significativamente più del triplo rispetto ai 202 milioni dell’anno precedente. L’utile operativo prima di interessi e tasse (EBIT) è salito a 1,09 miliardi di EUR da 263 milioni di EUR.
Il gruppo ha superato la previsione che era sta alzata per la terza volta il 15 settembre.
L’EBITDA è salito a 1,5 miliardi di euro ed è stato quindi più del doppio rispetto ai 666 milioni di euro dell’anno Tuttavia, il forte aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia ha provocato una frenata dell’EBITDA di circa 500 milioni.
Le vendite sono salite a 6,2 miliardi di euro da 4,692 miliardi, con un aumento di circa il 32 per cento. L’EBITDA e le vendite corrispondevano ai dati chiave preliminari che il gruppo aveva pubblicato a metà gennaio.
Le cifre non tengono conto dei possibili proventi della dismissione in connessione con la prevista vendita di quasi il 31 per cento della partecipazione dell’ex controllata Siltronic al produttore taiwanese di semiconduttori Globalwafers. L’operazione deve ancora essere approvata dalle autorità tedesche (entro la fine di gennaio).
Il gruppo presenterà solo una previsione per il 2022 e una proposta di dividendo per il 2021 con i dati definitivi nella relazione annuale a metà marzo.
