Dopo la caduta libera dei giorni scorsi, le azioni Uniper non trovano appigli per risalire. La guerra in Ucraina sta incidendo in maniera pesante sul titolo, che è diminuito di oltre la metà in due settimane.
Il problema è che l’operatore della centrale elettrica è il più grande importatore tedesco di gas naturale dalla Russia.
Dal punto di vista tecnico, il crollo del titolo è impressionante. Appena poche settimane fa UNIPER valeva oltre 40 euro, mentre nelle ultime ore ha toccato anche quota 16,05 euro, al livello più basso dal 2017.
La dinamica ribassista è chiarissima, osservando questa immagine del broker .
Per provare a risalire la china, UNIPER ha deciso di fare un’inversione di marcia nel business russo. Uniper infatti non effettuerà nuovi investimenti in Russia, non verranno stipulati nuovi contratti di fornitura di gas a lungo termine e nessun fondo verrà trasferito alla controllata russa della centrale elettrica Unipro.
Infine il gruppo ha deciso di riprendere il processo di vendita della controllata russa Unipro, dove detiene una partecipazione dell’83,73%. Il processo di vendita, avviato alla fine dello scorso anno, riprenderà al più presto.
Nel frattempo, al fine di diversificare le fonti di approvvigionamento, Uniper riprenderà il progetto del terminale GNL di Wilhelmshaven.
Inoltre, Uniper cancella il prestito di 987 milioni di EUR per il gasdotto Nord Stream 2 del Mar Baltico sarà completamente cancellato. Ciò si rifletterà negli utili consolidati IFRS del primo trimestre dell’esercizio in corso, ma – secondo l’azienda – non avrà alcun impatto sui dati sugli utili rettificati.
Di conseguenza, il gruppo punta ancora a un utile operativo rettificato prima di interessi e tasse (EBIT) compreso tra 1,0 e 1,3 miliardi di euro e un utile netto rettificato compreso tra 0,8 e 1,1 miliardi di euro.
In considerazione della perdurante volatilità del mercato, Uniper intende estendere una linea di credito KfW esistente di 2 miliardi di EUR. Finora, questo non è stato utilizzato, secondo il gruppo.
