Investire nella ricerca è sempre più necessario per le aziende. Ne sa qualcosa BASF, che lo scorso anno ha effettuati investimenti in ricerca e sviluppo 2,2 miliardi di euro.
E negli anni precedenti, il più grande produttore di prodotti chimici del mondo è sempre stato in grado di spendere tanto per sviluppare soluzioni e prodotti innovativi in un’ampia varietà di campi. Ciò si riflette anche nei numerosi brevetti nel 2021.
Nel 2021, soltanto Siemens (1.720) e Bosch (1.289) hanno registrato più brevetti in Germania rispetto a quelli di BASF. Con 1.284, il gigante della chimica ha mancato di poco un posto tra i primi 10 in Europa (dove Huawei è appena davanti a Samsung con 3.544 contro 3.439).
BASF è anche il motivo per cui Ludwigshafen è la seconda città più innovativa della Germania dopo Monaco.
Anche se la ricerca costa, nel caso di BASF è assolutamente necessaria. Infatti il settore chimico sta affrontando cambiamenti decisamente rivoluzionari. Innumerevoli processi dovranno essere rielaborati a causa della svolta verso emissioni di CO2 molto inferiori nei prossimi anni.
Inoltre, il riciclaggio della plastica sta diventando sempre più importante.
Sotto questo aspetto, BASF sembra essere ben posizionata grazie anche a varie collaborazioni e progetti.
Al momento il titolo BASF si muove però soprattutto in relazione alla situazione geopolitica, specialmente per via delle questioni riguardanti il gas naturale russo. Eventuali cali nella fornitura potrebbero incidere sui corsi di BASF. In caso contrario, il prezzo delle azioni è troppo basso.