Il fornitore automobilistico HELLA ha subito un brusco contraccolpo dalla mancanza di componenti e dall’aumento dei costi. L’azienda ha così patito un calo degli utili nel terzo trimestre, dopo che le previsioni erano state tagliate una seconda volta a novembre.
L’amministratore delegato uscente Rolf Breidenbach ha sottolineato che ‘permangono alti livelli di incertezza e grosse sfide per il futuro‘. Ci sono infatti ancora ‘enormi colli di bottiglia nella fornitura di alcuni componenti elettronici‘. Inoltre le conseguenze economiche della guerra in Ucraina non sono ancora prevedibili.
Risultati Hella terzo trimestre
Nel terzo trimestre che va da dicembre a febbraio, Hella (che da allora è stata rilevata dal fornitore francese Faurecia) è stata in grado di aumentare le vendite del 4,6% a 1,6 miliardi di euro, ma l’utile rettificato da interessi e tasse (EBIT rettificato) è diminuito di più di un quinto fino a 82 milioni di euro.
Complessivamente, Hella ha registrato un utile di 50 milioni di euro, rispetto ai 170 milioni dell’anno prima. Tuttavia, lo specialista dei fari ha anche beneficiato di una vendita di divisione all’epoca.
Dati sui nove mesi di HELLA
Nei primi nove mesi dell’anno fiscale 2021/2022, le vendite rettificate per valuta e portafoglio diminuiscono leggermente dello 0,9% a € 4,6 miliardi.
L’utile rettificato prima di interessi e tasse scende a 238 milioni di euro; il margine EBIT rettificato è del 5,1%.
La minore redditività è principalmente attribuibile all’aumento degli oneri sui costi in conseguenza della carenza di componenti, all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, nonché a un livello più elevato di investimenti in ricerca e sviluppo.
HELLA previsioni 2022
Per l’intero anno fiscale 2021/2022 (dal 1 giugno 2021 al 31 maggio 2022) l’azienda conferma l’outlook adeguato a fine novembre 2021. Ci sono grandi rischi e incertezze derivanti dalla guerra in Ucraina, dalla carenza di risorse e dalle conseguenze della pandemia di coronavirus, soprattutto in Cina.
Hella prevede vendite corrette per valuta e portafoglio comprese tra circa 5,9 e 6,2 miliardi di euro e un margine EBIT rettificato compreso tra il 3,5 e il 5,0% circa.