Nel boom della competizione sullo streaming in Germania, il gruppo media ProSiebenSat.1 sta inviando un segnale importante.
Il gruppo televisivo vuole infatti rilevare completamente la piattaforma di streaming Joyn. Finora ne detiene la metà e vuole rilevare il restante 50% dal partner di joint venture Warner Bros.
L’accordo è ancora soggetto ad approvazione normativa. La joint venture è stata fondata con Discovery nel 2017 e opera sotto il nome di Joyn dal 2019.
Nel boom dello streaming in Germania, provider globali come Netflix, Amazon, Disney, Sky, Apple competono con provider nazionali come RTL e ProSiebenSat.1. Esistono anche piattaforme come Magenta di Telekom, che raggruppa diverse offerte. E anche le emittenti pubbliche di ARD e ZDF stanno ampliando le loro offerte di streaming.
Con l’app Joyn, gli spettatori possono guardare la televisione in diretta, anche al di fuori delle offerte ProSiebenSat.1, nonché trasmettere in streaming le produzioni del gruppo e le serie americane.
All’inizio dell’anno, ProSiebenSat.1 ha disattivato le app proprie della stazione e ha giustificato ciò concentrandosi su un’unica offerta. A differenza di altre piattaforme di streaming, ad esempio, l’attenzione non è sulla sottoscrizione di abbonamenti. Si tratta di entrate pubblicitarie derivanti dalle offerte.
ProSiebenSat.1 non ha fornito alcuna informazione sul prezzo di acquisto. Il CFO Ralf Gierig prevede inizialmente che l’acquisizione avrà un impatto negativo. L’acquisizione di Joyn dovrebbe gravare sul risultato operativo (Ebitda) di ProSiebenSat.1 di circa 25 milioni di euro. Le entrate totali per l’anno in corso dovrebbero aumentare ulteriormente fino a quasi 4,4 miliardi di EUR con un margine di più/meno 75 milioni di EUR dopo la cifra dell’anno precedente di circa 4,3 miliardi di EUR.
Il risultato netto rettificato nel 2022 dovrebbe essere ora al livello dell’anno precedente di 362 milioni di euro. In precedenza, il comitato esecutivo aveva fissato un obiettivo di livello pari o leggermente superiore a quello dell’anno precedente. Il dividendo per l’anno in corso dovrebbe rimanere a 80 centesimi per azione.
