Le settimane pre-natalizie non sono state semplici per il mercato azionario, che solo prima delle feste è riuscito a ritrovare un po’ di tranquillità.
I dati macro provenienti dagli Stati Uniti hanno spento le speranze di una FED molto più moderata in futuro, ma alla fine l’indice ha ripreso velocità chiudendo a 13.940,93 punti.
Ad ogni modo si conferma il dato statistico che vede il vivere un settembre debole, seguito da un forte trimestre finale.
Dal 1997 ad oggi, solo nel 2000, 2008 e 2018 ci sono state delle perdite. E anche stavolta il trimestre finale sarà molto positivo.
L’ultima settimana è stato un po’ il copia-incolla di quella precedente, che ha visto l’indice principale chiudere sotto la soglia psicologica dei 14.000.
Come vediamo sula piattaforma , la EMA50 ha fatto da supporto all’indice tedesco.
Il taglio della media mobile 50 periodo rispetto alla EMA200 è comunque un segnale positivo, perché solitamente preannuncia (ma non necessariamente nell’immediato) un movimento rialzista.
Per il resta l’ostico ritracciamento di Fibonacci 23.6 a quota 14362, che ha già respinto qualche tentativo di superarlo.
Prima però c’è la resistenza statica a 14143.