Ecco le principali notizie riguardanti i titoli negoziati sul listino di Francoforte.
********************
GEA GROUP – Il produttore di impianti Gea ha completato con successo il suo programma di riacquisto di azioni proprie lanciato nell’agosto 2021 con un volume di circa 300 milioni di euro. Un totale di 8.161.096 azioni sono state riacquistate in due tranche tra il 16 agosto 2021 e il 30 dicembre 2022, come annunciato dalla società. Le azioni sono state acquistate ad un prezzo medio di acquisto di Euro 36,83. Gea Group AG detiene quindi il 4,52% del capitale sociale della società.
BAYER – La banca statunitense JPMorgan ha declassato da ‘Overweight’ a ‘Neutral’ e ha abbassato l’obiettivo di prezzo da 77 a 60 euro. L’analista Richard Vosser raccomanda di attenersi a titoli di qualità poiché il divario tra ‘ricchi’ e ‘non abbienti’. Ha rivisto le sue stime per il 2023 per il settore solo leggermente al ribasso, poiché è probabile che manterrà il suo premio elevato almeno durante i timori di recessione. Vosser ha scritto a Bayer che vede solo driver di prezzo limitati e allo stesso tempo potenziale al ribasso in vista delle cifre del gruppo agrochimico e farmaceutico.
SIEMENS HEALTHINEERS potrebbe risentire dell’imminente avvio delle negoziazioni di azioni della divisione di tecnologia sanitaria e medica GE Healthcare Technologies, che è stata scorporata dal conglomerato statunitense General Electric.
BRENNTAG, commerciante di prodotti chimici, non vuole più acquisire il concorrente statunitense Univar Solutions. Brenntag ha dichiarato di aver deciso di non proseguire i colloqui, senza fornire una motivazione.
Le due società avevano confermato i colloqui preliminari di acquisizione nel novembre 2022, ma poi sono state messe sotto pressione dai rispettivi azionisti.
FRESENIUS beneficia di una nuova raccomandazione d’acquisto da parte della società di analisi statunitense Jefferies. D’altra parte, le azioni della controllata per la dialisi di Fresenius FMC rischia di essere sotto pressione dopo i declassamenti.
DEUTSCHE BANK – Nonostante la guerra in Ucraina, l’aumento dell’inflazione e i timori di recessione, non solo si vede sulla buona strada per la ristrutturazione che sta per essere completata, ma si attiene anche alle sue previsioni fino al 2025.