Sotto la guida del nuovo capo Michael Sen, il gruppo sanitario ha avviato un consistente riallineamento.
In particolare, allo scopo di fermare l’erosione dei profitti il gruppo vuole rompere i suoi legami con la filiale di dialisi (della quale detiene il 32%), che ha zavorrato i risultati del gruppo nell’ultimo biennio.
Per non dover più consolidare completamente Fresenius Medical Care (FMC) nel proprio bilancio, è allo studio la sua conversione in una società per azioni.
La Else Kröner-Fresenius Foundation, che è il maggiore azionista di con una quota di quasi il 27%, ha approvato questo piano di deconsolidamento.
Tuttavia, l’esame di tale misura non è ancora terminato. Sono ancora pendenti anche le necessarie decisioni degli organi competenti. Non è quindi chiaro se ci sarà effettivamente un deconsolidamento e un cambiamento nella forma giuridica di FMC.
è la più grande filiale del Gruppo Fresenius, ed ha una forte presenza negli Stati Uniti. La crisi pandemica l’ha duramente colpita perché il tasso di mortalità dei contagiati era maggiore nelle persone sottoposte a dialisi. Per questo la domanda di trattamenti è crollata.
Recentemente FMC ha anche sofferto della carenza di manodopera negli Stati Uniti e del conseguente forte aumento dei costi del personale. Poiché circa un terzo degli utili di FMC confluiscono negli utili consolidati della casa madre, gli avvisi sugli utili di FMC dello scorso anno hanno portato anche a un avviso sugli utili da parte di .
