Si è chiusa una settimana volatile sui mercati azionari, anche se alla fine il bilancio è tutto sommato blando. Il arretra complessivamente di un punto percentuale, chiudendo la settimana a quota 15.307,98 punti.
A turbare l’umore degli investitori è stata la scelta della Russia di tagliare la produzione di petrolio a partire da marzo, come ritorsione contro le sanzioni occidentali.
L’immediato rialzo del prezzo del greggio e la prospettiva che lo farà ancora, hanno rialimentato i timori di crescita dell’inflazione. Di conseguenza, gli investitori alla fine temono che i tassi di interesse continueranno a salire (cosa svantaggiosa per il mercato azionario).
Le ultime due sedute della settimana sono state molto indicative nel sottolineare i livelli di prezzo chiave degli ultimi giorni. Infatti il dapprima ha testato la resistenza a 15738, poi invece è crollato sul supporto a 15400.
Lo vediamo chiaramente sulla piattaforma di investimento .
Proprio la zona dei 15400 rappresenta uno snodo importante per il . Evitare cadute verso la soglia psicologica a 15mila sarebbe importante per mantenere ancora quel vento favorevole innescato dall’incrocio delle medie mobili (50 e 200), avvenuto sul finire del 2022.