Il gruppo di beni di consumo è riuscito a raggiungere (e in certi casi superare) gli obiettivi 2022 che si era fissato a novembre scorso. Tuttavia, alla luce dell’inflazione persistente e dell’aumento dei tassi d’interesse, prevede uno sviluppo contenuto per l’anno in corso.
Nell’ultimo anno ha beneficiato notevolmente dell’aumento dei prezzi. Le vendite sono aumentate dell’11,6% a 22,4 miliardi di euro, organicamente l’aumento è stato dell’8,8%. Tuttavia, non è stato possibile compensare il notevole aumento dei costi delle materie prime e della logistica, ad esempio, e le misure di riduzione dei costi.
L’utile rettificato per azione privilegiata è sceso del 14,5% a 3,90 euro. L’utile netto è sceso del 23% a circa 1,26 miliardi di euro.
intende comunque pagare ai suoi azionisti un dividendo invariato di 1,85 EUR per azione privilegiata.
Per l’anno in corso, si aspetta che la crescita dovrebbe indebolirsi rispetto all’anno precedente. Per questo il produttore di beni di consumo ha fissato obiettivi moderati per le vendite e i profitti, anche in considerazione degli elevati costi di input, del reale calo del potere d’acquisto tra i suoi clienti e della fine del boom Covid che aveva trainato alcuni prodotti.
Organicamente, le vendite di dovrebbero aumentare dall’1-3%, il ritorno sulle vendite dovrebbe essere tra il 10-12%, dopo un calo al 10,4% nell’anno precedente.
Alla luce della situazione incerta, la società presume che gli utili rettificati per azione privilegiata andranno da -10/+10%, il che in media potrebbe significare utili al livello dell’anno precedente.
