Si è chiusa una settimana turbolenta per il e per le borse in generale. A turbare l’umore degli investitori sono stati da una parte i rinnovati timori di inflazione e tassi di interesse alti, e dall’altra il crac della Silicon Valley Bank, che ha ricordato agli investitori la crisi finanziaria di oltre un decennio fa (penalizzando anzitutto gli istituti come Deutsche Bank e Commerzbank).
Neppure dal rapporto sul mercato del lavoro statunitense è giunto sollievo.
Così, dopo alcuni giorni solidi, i mercati hanno fatto pesanti passi indietro. Il chiude la settimana in ribasso complessivo di circa un punto percentuale a quota 15.427,97 punti, dopo essere scivolato anche a 15.316 punti.
L’indice tedesco si è nuovamente avvicinato al supporto a 15400, snodo importante per il futuro, come vediamo sulla piattaforma di investimento .
Ancora una volta la soglia dei 15.500 punti si è confermata l’area di maggiore resistenza.
Visto l’umore fiacco, sarà importante tenere d’occhio la tenuta della soglia psicologica a 15mila nelle prossime sedute. Non ci sembra infatti che le condizioni per sperare di trovare slancio verso il massimo annuale di 15.658 punti raggiunto a febbraio.